3/25/10

Kate Moss by Mario Testino for Vogue Italia, October 2006

              









2 comments:

hautebot said...

she's so classically beautiful

thumbs up

Anonymous said...

IL QUIETO GODIMENTO MAI RISOLTO IN KATE MOSS
di V.S.Gaudio

La regolare semplicità dell’esserci della figura in Kate Moss è ambigua anche in ragione del fatto che, all’aria amorfo-apatica, contrappone soltanto un’altra aria, quella introspettiva del tipo sentimentale-apatico, in cui tutto passa per l’asse dell’emotività:
dal polo positivo del sema del sentimento, che varia dal dolce al buono, dal tiepido al tenero, al polo negativo che va rinvenuto nella categoria dell’apatico, e perciò con un sema che pur essendo tendenzialmente distaccato o imperturbabile è sempre nell’ordine del placido, del quieto, del controllato.
L’indifferente, il freddo, l’impassibile, l’imperturbabile, l’insensibile, quando si collega, così frontalmente, con l’emotività non può che essere appunto toccato dal sentimento e dall’emozione, e allora l’heimlich, il perturbante, si insinua tra l’impassibilità che sembra che proietti la possibilità di non essere sconvolti dall’emozione ma di essere partecipe dell’emozione stessa, il “freddo” così si gonfia dello slancio che attiene al sentimentale, e potrebbe dunque insinuarsi come un heimlich che è “freddo” ma “sta scoppiando di felicità”, è “imperturbabile” ma “sente una stretta alla gola”, è “insensibile” ma l’”eccitazione le sta dando brividi di piacere”.
Quando l’heimlich fa passare questo, allora è la Polisemia che sta un gradino sopra la Complessità; e questo polisemico heimlich, in Kate Moss, è costituito anche da una Pregnanza(contorni e contrasti) che è stata smussata, acquietata . Come se la tridimensionalità prospettica, rendendo formalmente equivalenti “il pieno dei visi, dei colli, delle vesti e il vuoto dello spazio che si forma tra colli e visi e vesti” , moderasse la Pregnanza al punto da darle una sorta di armonica quiete, da cui questa concordia di colori e di luci non dovrebbe che, placando e rabbonendo la Pregnanza, prolungarne quietamente, lentamente, un godimento mai risolto.

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